Quando si decide di avviare un’attività professionale o imprenditoriale in Italia, una delle prime decisioni fondamentali riguarda la scelta del regime fiscale per la propria P.IVA. La normativa italiana offre diverse opzioni, ma le due principali sono il regime ordinario e la PIVA forfetaria. Questa scelta influenzerà significativamente la gestione fiscale, amministrativa e i costi della propria attività per anni.
Cos’è la P.IVA Ordinaria
La P.IVA tradizionale, o regime ordinario, rappresenta il sistema fiscale standard per professionisti e imprese. In questo regime, i soggetti sono tenuti a:
- Applicare l’IVA sulle vendite e prestazioni
- Detrarre l’IVA sugli acquisti
- Tenere una contabilità completa
- Presentare dichiarazioni periodiche dettagliate
- Rispettare tutti gli obblighi fiscali e amministrativi ordinari
Il regime ordinario prevede l’applicazione delle aliquote IRPEF progressive (dal 23% al 43%) o IRES (24% per le società) sui redditi prodotti, oltre alle addizionali regionali e comunali.
La PIVA Forfetaria: Caratteristiche e Vantaggi
La PIVA forfetaria, introdotta nel 2015 e successivamente ampliata, rappresenta un regime fiscale agevolato destinato alle piccole attività. Le caratteristiche principali includono:
Requisiti di Accesso alla PIVA Forfetaria
Per accedere al regime forfetario è necessario rispettare specifici limiti di fatturato che variano in base al codice ATECO dell’attività:
- Attività professionali: fino a 85.000 euro annui
- Attività commerciali e artigianali: fino a 85.000 euro annui
- Altre attività di servizi: fino a 85.000 euro annui
Vantaggi della PIVA Forfetaria
- Tassazione agevolata: Imposta sostitutiva del 15% (5% per i primi 5 anni per under 35)
- Esenzione IVA: Non si applica IVA su vendite e acquisti
- Contabilità semplificata: Obbligo di tenere solo i registri dei corrispettivi e degli acquisti
- Minori adempimenti burocratici: Esonero da comunicazioni periodiche IVA
Confronto dei Costi: P.IVA vs PIVA Forfetaria
Costi della P.IVA Ordinaria
I costi di una P.IVA tradizionale includono:
- Tasse sui redditi (IRPEF 23-43% o IRES 24%)
- IVA su vendite (variabile per settore)
- Contributi previdenziali
- Costi di commercialista (800-2000€ annui)
- Software di contabilità
- Eventuali ISA (Indici Sintetici di Affidabilità)
Costi della PIVA Forfetaria
I costi del regime forfetario sono generalmente inferiori:
- Imposta sostitutiva 15% (5% primi 5 anni under 35)
- Contributi previdenziali ridotti
- Costi commercialista ridotti (400-800€ annui)
- Minori costi amministrativi
Limitazioni della PIVA Forfetaria
Nonostante i vantaggi, la PIVA forfetaria presenta alcune limitazioni significative:
- Impossibilità di detrarre IVA: Gli acquisti non permettono recupero IVA
- Limiti di fatturato: Superamento comporta passaggio obbligatorio al regime ordinario
- Restrizioni su dipendenti: Limiti nell’assunzione di personale
- Esclusione da alcuni settori: Professionisti sanitari e altre categorie specifiche
- Limiti geografici: Restrizioni per attività con clientela estera
Chi Dovrebbe Scegliere la P.IVA Ordinaria
Il regime ordinario è consigliabile per:
- Attività con elevati costi deducibili: Quando gli acquisti rappresentano una percentuale significativa del fatturato
- Crescita prevista: Attività destinate a superare i limiti del forfetario
- Collaborazioni B2B: Quando si lavora prevalentemente con aziende che necessitano di IVA
- Investimenti importanti: Attività che richiedono acquisti di beni strumentali costosi
- Attività internazionali: Export o import significativi
Chi Dovrebbe Optare per la PIVA Forfetaria
La PIVA forfetaria è ideale per:
- Freelance e consulenti: Attività con bassi costi operativi
- Startup e nuove attività: Specialmente per under 35 che beneficiano dell’aliquota 5%
- Piccoli commercianti: Con margini elevati e pochi costi deducibili
- Professionisti individuali: Senza necessità di strutture complesse
- Attività stagionali: Con fatturati variabili ma contenuti nei limiti
Passaggio tra i Regimi
È importante considerare che il passaggio da un regime all’altro è possibile ma comporta specifiche procedure e tempistiche. Il passaggio dalla PIVA forfetaria al regime ordinario avviene automaticamente al superamento dei limiti, mentre il passaggio inverso richiede il rispetto di determinati requisiti e comunicazioni.
Aspetti Previdenziali
Entrambi i regimi comportano obblighi contributivi, ma con differenze sostanziali:
- P.IVA ordinaria: Contributi calcolati sul reddito effettivo
- PIVA forfetaria: Contributi su reddito forfetizzato, spesso più vantaggiosi
Conclusioni e Consigli per la Scelta
La scelta tra P.IVA ordinaria e PIVA forfetaria dipende da molteplici fattori specifici di ogni attività. È fondamentale valutare:
- Previsioni di fatturato e crescita
- Tipologia e entità dei costi
- Natura della clientela
- Obiettivi di sviluppo a medio-lungo termine
Prima di prendere una decisione definitiva, è sempre consigliabile consultare un commercialista esperto che possa analizzare la situazione specifica e simulare i costi e benefici di entrambe le opzioni, considerando non solo l’aspetto fiscale immediato ma anche le prospettive future dell’attività.
La corretta scelta del regime fiscale può generare risparmi significativi e semplificare notevolmente la gestione amministrativa, rappresentando un fattore cruciale per il successo di ogni iniziativa imprenditoriale o professionale.